Perché i bias?
I bias cognitivi sono errori, deviazioni dalla
logica, nell'elaborazione e nell'interpretazione
delle informazioni provenienti dal mondo
che ci circonda. Non si tratta, però, di errori
occasionali o casuali (come quando si cerca
di valutare a occhio una distanza); i bias sono
errori sistematici, comuni e ricorrenti, e quindi
prevedibili. E riguardano, in diversa misura,
ciascuno di noi.
Molti bias derivano dall'uso delle scorciatoie
mentali (le cosiddette euristiche) che abbiamo
imparato a utilizzare nel corso dell'evoluzione
umana (e che ci hanno consentito la sopravvivenza
come specie). Di solito, le euristiche
funzionano bene e ci portano a decisioni veloci
e corrette, ma trattandosi di "semplificazioni"
possono anche fallire e indurci in errore. I bias,
comunque, possono avere anche altre cause,
come, ad esempio, errori di percezione, motivazioni
personali, influenze sociali, emozioni, ecc...
In genere non siamo consapevoli dei nostri
bias. Anche quando lo siamo, però, non possiamo
sentirci completamente al sicuro: sono
radicati profondamente nella nostra mente e la
nostra capacità di monitorarli continuamente è
limitata. Occorrono quindi apposite strategie
per contrastarli. In ogni caso, conoscerli (ad
esempio con queste carte) è già un primo importante
passo per ridurne l'influenza negativa
sulla nostra capacità di valutare correttamente
dati e situazioni, e quindi sulle nostre decisioni.
Del resto, i bias non riguardano solo gli individui,
ma anche le organizzazioni, dove possono
ostacolare, ad esempio, l'innovazione, la gestione
dei rischi, la comunicazione, il reclutamento,
l'organizzazione e, in generale, le decisioni
strategiche. Anche in questo caso, è fruttuoso
implementare apposite politiche per contrastarli,
come pure promuovere l'educazione sui bias.